È nato il Valorismo Libertario

Cosa vuol dire essere libertari? Sicuramente essere libertari significa combattere per la propria libertà, significa amare la libertà. Ma cos'è oggi il Libertarismo? Il Libertarismo oggi è una proposta politica ultra-minoritaria e molto variegata unita forse da pochi denominatori comuni tra i principali la difesa della libertà individuale e l'ostilità alla coercizione statale. Però da pochi punti comuni nascono una varietà di correnti che arrivano praticamente a posizioni diametralmente opposte. Del resto era facile immaginare la difficoltà che un concetto indefinito come quello di libertà potesse comportare nel fondare un pensiero politico comune.
Fabio Massimo Nicosia, uno dei principali autori libertari in Italia, pone l'accento su concetto fondamentale su cui si dividono le correnti libertarie, cioè la proprietà originaria della terra. In origine, prima dell'avvento delle forme societarie organizzate, di chi era la terra? Il nostro ci spiega che essenzialmente esistono due visioni dello stato di proprietà originario: quella che vede la terra come Res Nullius originariamente di nessuno e quindi di chi per primo se ne è appropriato e quella che vede la terra come Res Communis cioè proprietà di tutti gli esseri umani con uguale quota. Da queste concezioni originarie si diramano le correnti principali che elenchiamo in estrema sintesi:
1) Libertarismo di destra, oggettivismo, anarco-capitalismo: questa corrente crede che la proprietà originaria della terra sia Res Nullius e quindi sono i legittimi proprietari quelli che per primi si sono impossessati di quote di terra e ci hanno lavorato sopra e di conseguenza gli scambi di proprietà tra legittimi proprietari. Questa corrente vuole l'eliminazione o la forte riduzione dello stato e sostiene il diritto naturale dei proprietari a possedere la propria proprietà. Tra i suoi rappresentati più famosi Rothbard, Rand, Hoppe.
2) Libertarismo di sinistra, socialismo libertario, anarco-comunismo: questa corrente al contrario ritiene la proprietà originaria della terra Res Communis e ne consegue che l'eliminazione dello Stato comporta anche l'eliminazione del diritto alla proprietà privata. Tra i suoi rappresentati più famosi Bakunin, Kropotkin.
3) Libertarismo di centro, geo-libertarismo, libertarismo nicosiano: questa corrente che è rappresentata da Henry George e oggi da Fabio Massimo Nicosia come per i libertari di sinistra considera la terra Res Communis ma non propone la fine della proprietà privata, piuttosto vuole fondare quest'ultima sul consenso quindi superato lo Stato, il proprietario deve acquisire il consenso degli altri individui alla sua proprietà.
Oggi, noi, vogliamo far nascere una nuova corrente libertaria che pur derivata dalla linea di Nicosia se ne discosta per alcune sfumature teoriche e pratiche. La corrente che proponiamo rifiuta le considerazioni metafisiche su una situazione originaria in un passato troppo lontano e privo di fonti e piuttosto guarda al presente. Se noi osserviamo lo stato di natura tra gli animali vediamo che la terra non è Res Nullius e nemmeno Res Communis, non viene rispettato nessun diritto naturale ma solo il diritto del più forte (la forza intesa a 360 gradi quindi forza fisica, intellettuale, carismatica, longevità, etc). Stesso discorso tra gli uomini, dove la proprietà della terra è spartita tra stati che pongono il proprio dominio solo sulla forza (economica, politica, diplomatica, militare, etc) cosa dimostrata dal fatto che in ultima istanza è proprio la forza a risolvere le controversie tra stati. Se, quindi, guardiamo in faccia alla realtà, è evidente, sia dal punto di vista teorico che pratico, che, forzando il latino, la terra sia Res Fortius, cosa del più forte.
Questa considerazione ai più potrà sembrare banale ma per noi ha implicazioni importantissime e ci spinge a fondare una corrente libertaria priva da ogni considerazione metafisica e morale ma basata esclusivamente sulla forza. Da questo nasce un approccio pragmatico alla libertà, che basandosi sulla forza, quindi sul valore della stessa, chiamiamo Valorismo Libertario ma potrebbe chiamarsi anche Pragmatismo Libertario. E ci spingiamo oltre e sosteniamo che questo approccio, basato unicamente sulla forza e quindi libero da ogni considerazione di natura morale sia l'approccio più ortodosso dal punto di vista di libertario.
Fatte queste considerazioni quali sono gli approcci politici conseguenti? Essenzialmente sono due e sono entrambi compresi nella nostra proposta politica:
1) l'approccio anarco-individualista, stirneriano: ogni individuo è unico e non deve riconoscere nessuna morale e/o potere coercitivo sopra di lui e al tempo stesso crede che la soluzione sia individuale, quindi si basa sulle sue capacità e sulla propria forza per conquistare e mantenere la libertà. Questo è l'approccio strettamente individuale se vogliamo apolitico e sarà perseguito da chi crede che solo con un egoismo individualista otterrà il massimo risultato in termini di potere e quindi di libertà;
2) l'approccio valorista (o pragmatico): questo è l'approccio più chiaramente politico ed quello rappresentato dal movimento Rivoluzione Libertaria. In questo caso l'obbiettivo è conquistare il controllo del principale antagonista alla libertà cioè lo Stato e farlo con le sue stesse regole. Nel caso di esito positivo lo Stato deve essere redistribuito ai legittimi proprietari. Ma chi sono? Lo Stato deve il suo potere al consenso dei cittadini, quindi qui ritorna il pensiero di Nicosia, lo Stato è Res Communis ma non perché la terra sia tale ma perché il potere che detiene esiste solo perché derivato dai cittadini che erano suoi sudditi. Questo comporta che i cittadini diventino pro-quota azionisti-usufruttuari (non proprietari perché il potere dello Stato è ereditato dal passato e deve essere lasciato alle generazioni future) sia delle proprietà statali ma anche e soprattutto dell'enorme potere coercitivo che lo Stato attualmente dispone. Questa destrutturazione e redistribuzione del potere dello Stato ai cittadini deve portare ad un contratto sociale nuovo basata sulla volontarietà e sulla massimizzazione del potere individuale che sarà l'obbiettivo della nostra proposta e ricerca politica.