Oltre l'ideale, il realismo libertario

“Tutti gli ideali sono pericolosi perché avviliscono e condannano il reale” F.Nietzsche
La nostra riflessione libertaria oggetto di questo articolo ha lo scopo di andare oltre l'orientamento metafisico delle principali correnti libertarie esistenti. E per metafisico qui intendiamo qualsiasi idea che non trova immediata corrispondenza nella realtà comunemente condivisa. Attenzione che però qua non vogliamo etichettare qualcosa come metafisico o qualcosa come reale. Probabilmente quasi tutto è metafisica però possiamo pensare ad una scala del reale. Quindi un'idea può essere più o meno reale ma non assolutamente reale o assolutamente metafisica. Questa riflessione ha quindi come obiettivo quello di proporre un libertarismo il meno metafisico e più realista possibile.
Le principali correnti libertarie esistenti di destra e sinistra si basano su profondi assunti metafisici che non possono essere dimostrati validi in alcun modo. Le correnti di sinistra si basano sull'assunto metafisico che la terra sia proprietà comune cosa che è non è vera nella realtà odierna dei fatti e che non era vera nemmeno in passato, dato che gli uomini primitivi probabilmente erano più simili agli animali che a degli illuminati e tra gli animali queste considerazioni metafisiche non hanno alcun valore ma vige la semplice legge del più forte.
Le correnti di destra si basano sul diritto naturale alla vita, alla libertà, alla proprietà privata ma anche questa è pura metafisica dato che in natura non esiste diritto a niente.
Non esiste diritto a nulla: questo assunto è molto più reale delle considerazioni metafisiche delle sopracitate correnti libertarie perché lo si vede dimostrato nella realtà di tutti i giorni. Il diritto non è qualcosa che ci appartiene, non è qualcosa di inviolabile, anzi viene violato quotidianamente, è praticamente una fede, una speranza. Enunciamo i nostri diritti e speriamo che gli altri non li violino o che ce li concedano. Dichiarare la validità dei diritti naturali non è dimostrare una legge fisica ma è tentare di imporre una gabbia metafisica. Gabbia metafisica che come qualsiasi gabbia di tal materiale viene costantemente smentita dalla realtà.
Detto questo nel nostro programma sono presenti proposte politiche ma anche considerazioni strettamente individualiste che in qualche modo possono sembrare incoerenti tra loro, di seguito cerchiamo di enunciare meglio il nostro orientamento che è un tentativo di realismo libertario.
Quando veniamo al mondo, contemporaneamente appaiono il mondo, la persona e l'essenza e sono praticamente indistinti tra loro. Il mondo è la realtà fisica interpretata dai nostri sensi, la persona è l'insieme del corpo, delle sensazioni, dei pensieri e della memoria, l'essenza è quel qualcosa di indefinito che sente, che vede le sensazioni e i pensieri della persona. E' quella cosa chiamata alcune volte coscienza o consapevolezza o anima. Di queste tre non conosciamo quale sia la più reale in origine dato che appaiono contemporaneamente però lo possiamo cogliere a posteriori per esclusioni ponendoci le seguenti domande: se in questo istante sparisse l'essenza esisterebbero la persona e il mondo? Chiaramente no o almeno non possiamo saperlo. Se sparisse la persona esisterebbe il mondo? Anche in questo caso senza una persona ad interpretarlo non possiamo dire nulla sull'esistenza del mondo. Al contrario se in questo momento il mondo esterno sparisse, persona ed essenza potrebbero essere presenti come accade quando sogniamo. Se sparisse anche la persona come nel sonno profondo o nella meditazione l'essenza esiste ancora. Quindi in sostanza possiamo dire che il massimo del reale è l'essenza, seguito dalla persona e dalla realtà fisica. Ma tutti e tre questi livelli sono comunque la realtà.
Diverso il discorso per le idee. Mentre è impossibile violare una legge fisica (come la gravità)
le idee non hanno alcun valore senza il riconoscimento altrui e questo riconoscimento si ha più queste si adattino e si avvicinino alla reale entità dei fatti. Più le idee si allontano dalla realtà più queste non sono che fantasie. Questo per le idee descrittive ma le idee possono anche enunciare delle convenzioni ed anche in questo caso il riconoscimento altrui è fondamentale. I giocatori di calcio riconoscono il regolamento del gioco stesso, questo non ha nessun valore senza riconoscimento. Di conseguenza possiamo affermare che le concezioni ideali sono sicuramente meno reali delle realtà oggettive e soggettive. E inoltre sono ancora meno reali se prive di riconoscimento e imposte. Per fare un esempio se un despota enunciasse il suo diritto divino a comandarmi (concezione ideale) lui potrebbe effettivamente soggiogarmi se più forte (e questo sarebbe reale) ma la sua concezione ideale sarebbe chiaramente falsa perché priva del mio riconoscimento.
Queste considerazioni ci portano a due approcci presenti nella nostra proposta politica: il primo approccio è un approccio descrittivo, di analisi delle realtà e della natura dei rapporti umani così come effettivamente sono senza filtri ideali di alcun tipo; il secondo di tipo propositivo partendo da ciò che è più reale cioè l'essenza e la persona creare un sistema politico che possa essere il più reale e meno ideale possibile. Nell'ideale vediamo la più grande e pericolosa minaccia alla realtà. Non ci può essere libertà con i se e con i ma. La libertà è totale non ha vincoli se non quelli che la realtà stessa pone. Ma alcuni si chiederanno: ok queste considerazioni possono essere valide per un approccio di tipo anarco-individualista/stirneriano ma come possono essere valide per una proposta politica? La nostra risposta è attraverso la reciprocità, non ci serve un sistema politico che sia giusto/morale ci serve un sistema politico che esalti il nostro potere più di quanto non ce ne tolga. Che sia utile per i membri. Non serve la morale, non serve alcun diritto naturale. Scopo della nostra proposta politica è quindi quello di riflettere su un sistema politico basato sulla realtà dove l'individualità sarà sempre più reale di qualsiasi fantasia metafisica.